La bella gente della pandemia

“Passano i giorni e i mesi e se li conti anche i minuti…” cantava De André.

Purtroppo questa pandemia è lunga ed anche per questo sempre più difficile da sopportare per molti.

Il mondo sembra trattenere il fiato, essere rallentato, limitato dalle restrizioni per il contenimento del Covid ed il cambiamento in atto, ma dentro sta bolla, cosa ci cova?

In un bell’articolo de ilsole24ore.com .

 

si legge che crescono sentimenti di sfiducia e sospetto e si registrano esplosioni di rabbia nelle risse più o meno organizzate ma non solo. (Se ti interessa il tema consiglio anche l’articolo di Giuseppe Mayolo "Le maxi - risse dei giovani. Cosa vogliono dirci?")

Intanto stanno uscendo interessanti pubblicazioni di neuropsichiatri infantili, psicologi e psichiatri che ci aiutano a dare significati e letture per gestire i fenomeni che ne derivano. (se vuoi ho raccolto alcuni titoli che condivido qui in fondo).

Ma c’è solo questo?

Il lato bello della pandemia

Noto un fiorire di video goliardici, divertenti su TIK TOK

per esempio che non solo esprimono il lato leggero, ma anche quello creativo di molti di noi che danno così sfogo alle individualità sublimando paura e sofferenze;

vedo moltiplicarsi scenette di madri e padri che imitano i figli nelle loro pedanterie, coppie che si mostrano nel loro rapporto raccontando piccoli bisticci o incomprensioni ironizzando;

noto single che esprimono i loro desideri e aspettative in scketch divertenti;

seguo profili di lavoratori che fanno la caricatura di loro stessi o della categoria (che grandi alcuni!).

Per me è molto bello, primo perché mi faccio grasse risate e poi perché mi arriva tutta la positività di quelle persone che sanno esprimere l’ironia anziché l’ira nei difficili.

Anche Facebook però si difende bene, e così l’ho “scoperto” in questo ultimo anno soprattutto con post che raccontano la voglia di coccole attraverso video con i cuccioli, il senso di pace tra paesaggi urbani deserti attraversati da animali selvatici come cervi curiosi.

Su Twitter poi mi capita molto spesso di leggere e seguire persone, che sanno esprime emozioni e spesso anche sentimenti profondi con aforismi, riflessioni molto caldi e accoglienti come questo:

“Quando cesserà tutto questo raggomitolarsi? Urge tenerezza in tripla dose”. (Dreaming_81@Dreaming_81)

Durante questa pandemia, anche se forse è una coincidenza, sto conoscendo gruppi di volontari che esprimono le proprie parti buone: il desiderio di relazione, la capacità di prendersi cura dell’altro, lo stare nelle sofferenze degli altri e con gli altri con rispetto e disponibilità.

Sono la maggioranza silenziosa, quella che genera sentimenti buoni e lo fa perché ne ha da offrire, lo fa con l’esempio anche quando è difficile e partendo dai propri valori personali. Nelle difficoltà prendono così contatto con le parti buone di sé e degli altri, generando aiuto, cura e fiducia in una parola: bontà.

Non sono angeli, non sono deboli, sono molto di più: sono i costruttori di una società migliore che soffre ma accudisce, che teme ma aiuta, ama e costruisce.

Come ci sta cambiando la pandemia quindi?

Io credo che lo possa fare in modo davvero significativo se siamo in grado di dimostrarci capaci di prendere esempio da questa maggioranza di persone che sa prendere contatto ed esprimere le parti buone, costruttive, sociali di sé anche con i piccoli gesti, il modo di pensare e di parlare gentile e rispettoso costruendo un mondo migliore.

Data di pubblicazione: 03 December 2024

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