Come scegliamo e viviamo i legami e i rapporti
Forse sarete dell’idea che il partner ideale sia “l’altra metà” oppure chi lascia tanta libertà e magari che siamo attratti dall’opposto o da quelli sbagliati...
In realtà ci sono tante teorie della psicologia ingenua (vengono definite così le teorie non scientifiche) e ci sono tanti spunti interessanti da cui partire per inquadrare i nostri dubbi o semplici interrogativi sul come ci leghiamo agli altri, costruiamo le amicizie, i rapporti sentimentali ecc…
Ma perché ci leghiamo a certe persone e ad altre no?
Un contributo della psicologia al tema è la teoria dell’attaccamento di John Bowlby. E’ una teoria che strizza l’occhio più al ruolo dell’ambiente e al comportamento come variabili determinanti la costruzione della personalità più del pensiero o dei movimenti fantasmatici interni. E’ una teoria importante da condividere perché si rivolge anche ad altre scienze come la cibernetica e gli studi sui sistemi. (Di certo, chi fosse già un po’ della materia, avrà capito che è un’importante integrazione alla teoria dello sviluppo infantile di Piaget).
Cosa dice la teoria dell’attaccamento di Bowlby?
In brevis parte dalla teoria dell’imprinting (anatroccoli di Lorenz) che ha dimostrato come i piccoli abbiano bisogno di imparare come comportarsi dalla madre (un caregiver) e la integra con il bisogno di calore (esperimento con le scimmie di Rhesus di Harlow).
La teoria dell’attaccamento spiega come ogni bambino e bambina nascano con la predisposizione all’attaccamento alle figure di riferimento, i caregivers e che l’organizzazione del pensiero e del comportamento si adatterebbero proprio per cercare di mantenere queste relazioni. Il periodo di formazione dei primi legami viene individuato nel corso del primo anno di vita.
La ricerca del legame, secondo Bowlby, sarebbe una prerogativa indipendente da ogni forma di soddisfazione di bisogni primari (fame, sonno…) che viene cercato a prescindere quindi. Postula così una relazione oggettuale operante sin dall’inizio con l’altro (il caregiver). Il legame non sarebbe influenzato dalle condizioni del momento, dall’ambiente insomma.
Così, se il bambino sperimenta una relazione per lui sicura, strutturerà sentimenti di sicurezza che ne favoriranno lo sviluppo, viceversa se il legame sarà percepito come insicuro si svilupperanno sentimenti diversi e contrastanti come: amore, dipendenza, irritabilità…
Su queste basi, a seconda dell’età e delle funzioni che verranno sviluppate, il soggetto tenderà a comportamenti diversi di attaccamento tra cui quello insicuro che influenzeranno le percezioni, le credenze, le aspettative ed i comportamenti verso gli altri.
Richard Eugen Unterrichter
Bibliografia: (1969) Attaccamento e perdita, Vol.1, J. Bowlby: l’attaccamento alla madre, Torino Bollati Boringhieri, 19720
Data di pubblicazione: 03 December 2024
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